Resoconto del 23set2015

Quest’estate il consiglio faunistico ha decretato lo stato di calamità innaturale: gli umani sono esondati e hanno invaso gli alpeggi. Si invita la popolazione animale ad usare ogni mezzo per sgomberare definitivamente il terreno (firmato: il presidente Cinghialis e la segretaria Volpi)

 

Il ritorno dell’autunno è sempre un momento gioioso nella Valle. Si svuotano i giardini chiassosi e tornano le serate silenziose. Rivedo le vicine che mi raccontano le vacanze al mare. Sto ripercorrendo la mappa delle loro villeggiature per fare in modo che, alla visione delle pallose foto, non mi trovino impreparata.

 

I nuovi arrivi in paese hanno portato scompiglio. In un vecchio mulino sono ospitati gli uomini separati senza fissa dimora. In una casa di accoglienza sono arrivati gli uomini stranieri in attesa di asilo. Quegli aggettivi lì, vicini alla parola UOMINI, esasperano la mascolinità sbiadita degli autoctoni.

 

Incontrare le nuove persone non è mai facile qui. Si crea una sorta di nascondiglio che non ti permette di scovarle e, se ne parli, ottieni un imbarazzo silenzioso. Soltanto a scuola è stato possibile lavorare sull’incontro, con i bambini curiosi e carichi di domande. La più sorprendente è stata: ma tu sei sempre stata donna?

 

Babar, originario del Pakistan, che vive in valle dal 1998, ci ha parlato del saluto pubblico spiegandoci che le donne non si salutano in strada. Solo gli uomini, anche se estranei tra loro, sostano dicendosi “Salam aleikum”. I maestri hanno mostrato disappunto, povere vittime della loro cultura piccolo borghese.

 

I viaggi di questo periodo sono stati carichi di simboli. Andando verso Berlino, schivando le grandi città, ho toccato villaggi quasi deserti. In Baviera, regione rigogliosa, il senso di sfruttamento si notava dall’ordine delle cose: strade, monumenti, giardini lavorati da mani invisibili; in Turingia, regione di passaggio, dalle pale eoliche invadenti; in Sassonia, anche quella luterana, dall’abbandono della storia. La filosofia dello sfruttamento strutturato in forma egemonica.

 

Siamo stati al Pulvermühle, l’alberghetto di campagna dove Bobby Fischer si era rintanato per sfuggire al mandato di cattura statunitense, in quel di Waischenfeld. Sergio è riuscito nel sogno di una vita: giocare con chi fosse stato il più vicino possibile al suo idolo. Si è materializzato dal nulla il GM Michael Bezold e lo ha stralciato.

 

I bambini disegnano i miei antenati emigranti mentre salgono sulla nave con il trolley. Sarebbe stato comodo, per il mio bisnonno, fare la traversata senza pesi sulle spalle,

 

Le madri si spogliano sempre più degli impegni familiari e riconoscono di essere stanche. La saggezza ha bisogno di un corpo in età avanzata e di figli che non cachino tanto il cazzo.

 

La nidiata di quest’anno è stata portentosa. I passeri si sono talmente ambientati che, a fine pasto, facevano il ruttino.

 

Stanno scendendo le mandrie dai pascoli. L’ultima mucca si è distaccata dal gruppo e osserva guardinga come fa un comunista che insegue la coalizione.

 

Gli uomini del paese si lamentano della carenza di manodopera femminile figa nei bar. Si sta come d’autunno sul tragico le voglie

Resoconto del 14apr2015

C’è un gatto, ci sono due merli e centottantasei lucertole. Il gatto è recluso e mangia tre volte al giorno, ha una matrigna iperprotettiva.

 

Il mio medico curante è morto. Non ho più il sostituto ma un nuovo impiegato della mutua che si mostra contrariato quando gli dico che ho scelto lui. Ben gli sta la vecchina in sala d’attesa che gioca a Candy Crash Saga.

 

Mia madre non usa i messaggi. Ha comprato tutte le cartoline della Valle e fatto amicizia con l’impiegata delle poste per tempestare parenti e amici di immagini e francobolli. Non vuole l’istallazione “di questi aggeggi” dice.

 

L’incendio ha bruciato il bosco per un’intera notte. Gli animali scappati cercavano rifugio nelle gole adiacenti dove trovavano gli autoctoni a scacciarli. I migranti nessuno li vuole.

 

Sergio ha deciso di buttarsi dalle gole del sagittario per provare il brivido delle aquile in volo. Peccato che fosse in piena pianura padana, al bordo di una buca, e si è slogato la caviglia.

 

Quando decido di scendere in città mi vengono voglie urbane che, puntualmente, mi fanno scappare a gambe levate. Il libro di Salvini nelle librerie bergamasche è una cattiveria.

 

Le feste comandate hanno un perché, devi soltanto scovarlo, stanarlo, sdoganarlo, sputtanarlo. Perché, eh? Perché?!

 

La Via Crucis è lo spettacolo più affascinante del borgo. Mentre attendevano davanti alla terza stazione, le signore si raccontavano i progetti delle prossime vacanze. La signora più originale accendeva lumini e parlava delle terme di Ischia.

 

Tra i nuovi alunni ci sono un viaggiatore, due adolescenti e un antagonista. Il mese prossimo si aggiungeranno due manager. Una coalizione, insomma.

 

Le letture del momento sono caratterizzate dalle colonizzazioni: Houllebecq con il suo "Sottomissione" ha aperto la strada ad una nuova occupazione, quella della mezzana che sceglie le mogli vergini ai professori universitari. Zerocalcare ha chiuso con la speranza di riuscire a sopravvivere in una frontiera assediata. Abbiamo un futuro.

 

Anche qui in Valle è arrivato Eduardo che parla degli amori e delle morti come fossero questioni essenziali. Ora Don Galeano è più vicino alle mie montagne.

 

Messaggio per il barboncino che l’altra sera, mentre camminavo sul sentiero, ha abbaiato come un ossesso: “si vede lontano un miglio che sei un disadattato, tornatene in città”.

Resoconto del 3feb2015

 

 

E’ arrivato in giardino un merlo che, quando nevica, si ripara nell’agrifoglio. Lascia montagne di terra che mi fanno pensare ai termitai che trovavamo nelle pianure sterminate dell’infanzia.

 

La Florinda viene a scambiare abiti, cibo e compagnia. Quando suona lo fa di fretta, per non disturbare, ma io spero che si fermi a regalarmi ore di vita paesana. L’ultima volta mi ha raccontato della volta in cui, nel vicolo di sua nonna, un gruppo di giocatori del lotto perse la vincita per una dimenticanza. Ricorda ancora gli schiamazzi e gli sfottò in lingua bergamasca.

 

Sperimento la cooperazione con gente sola. Il fare insieme sembra dimenticato, tanto che ad una proposta di bene comune rispondono barricandosi dietro i turni d’uso. L’individualismo ha disperso la voglia del lavoro condiviso.

 

Ho al mio attivo ore ed ore di chiacchiere con gli alunni di spagnolo. Viaggi, interessi e indiscrezioni sui luoghi di lavoro. Ho suggerito una “lluvia de ideas” sulla propria linea del tempo; ne è uscito il solito banchetto di limonate sulla spiaggia. Banalità occidentale.

 

Sto parlando molto con mia madre che mi ha raggiunto. Arriva un tempo in cui riesci a diventare adulta osservando la tranquillità della donna vecchia. Non ho detto anziana perché non sono ipocrita.

 

La saggezza arriva sempre più dai bambini. Quando viene Michele, per la lezione di chitarra, rompe il mio silenzio e racconta, in un’ora, le sue scoperte. La chitarra è lì che ascolta la sua voce musicale.

 

Il signor Tullio, elettricista in pensione, arriva ad aggiustare il termostato con camicia a quadri. Fuori, meno quattro; io nascosta dentro strati di lana. Mi chiede: “sei sicura che ti trovi bene a vivere in montagna?” E ride.

 

Abbiamo visitato la cripta della chiesa del paese e la storia che ne è venuta fuori è affascinante. Nel 1677 venne stuccata con raffigurazioni pagane e cristiane, in una sorta di sincretismo pre-illuminista. Il Cristo centrale era attorniato da Giove, Saturno e Venere, per agevolare l’ascesa in cielo. Il prete che le volle fu invitato a rimuoverle ma si rifiutò e fu ucciso a bastonate.

 

Sto organizzando i prossimi concerti che saranno dedicati alle donne della musica. Molte canzoni sono andate perdute ma sto recuperando i loro brani grazie al tramando di persone zelanti.

“Che, Madre” è quella che abbiamo creato, Enza ed io, per omaggiare i legami di chi lotta.

 

Le mani inventano nuove strutture. Mi basta guardare figure geometriche per intrecciare fili e buttar giù idee che, seppure antiche, preparano esperienze nuove. Pochi rispondono agli stimoli, ma buoni.

 

Ho ripreso ad accarezzare il gatto di mia madre. Ricambia mostrando gli artigli.  

Resoconto del 28ott2014:

 

 

- questo è l’autunno delle volpi. Continuo a raccogliere le loro tracce e sto attenta a non lasciare escrementi umani, tipo scatolette e plasticume, in modo da non attirarle troppo. Sogno con incrociarle per cantargli “zorro, zorro!”.

 

- ho conosciuto Matteo che fa la corte a una ragazza spagnola e vuole imparare frasi d’amore. Quando gli insegno “te quiero mucho” mi chiede se non è troppo avventato esprimere che vuole fare sesso con lei. Le lingue si fraintendono.

 

- ho visitato alcune installazioni di Bergamo Scienza in città. Molte scuole hanno lavorato con impegno alla realizzazione di progetti ambientali. Con altrettanto impegno i vandali hanno vanificato il lavoro in una sola notte.

 

- le mie sorelle vicine si alternano e mi regalano ore di pettegolezzi. Vita, morte e miracoli del borgo mi insegnano che, nelle relazioni, è importante rendere l’incontro carico di aneddoti. Sapere che sarò anch’io oggetto di invenzioni mi fa sentire parte della comunità.

 

- la sindachessa ci ha mandato una lettera in cui spiega le ragioni della chiusura dello spaccio farmaceutico. Aperto tutti i pomeriggi, è stato snobbato dai compaesani che gli hanno preferito le farmacie dei comuni limitrofi perché “più forniti”. Niente da fare, soffriamo la sindrome da centro commerciale.

 

- sono stata invitata nella scuola primaria a suonare la chitarra e a raccontare di me. Dopo aver cantato “Gracias a la vida” una bambina ha voluto intonare una canzone per Allah. Che bel tempio, la scuola!

 

- Ho un nuovo collega che non saluta. Anzi, mi guarda in modo truce. Se è per la questione Inghilterra-Argentina mi sembra esagerato. Per l’isoletta atlantica? No, per la “mano de Dios”.

 

- stiamo organizzando il nuovo viaggio itinerante. Questa volta vagheremo verso est e litigheremo per le cattedrali ortodosse e le tappe religiose dell'impero d'oriente.

 

- le sorelle musiciste hanno intrapreso un nuovo viaggio. Lo spettacolo "Alice" è il risultato di anni di studio e incontri. Sono riconosciute dal pubblico straniero e sottovalutate dai connazionali che preferiscono spettacoli commerciali e privi di stupore. A dicembre, quando saranno a Vicenza, irromperanno in scena e sfideranno la pochezza italica. 

 

- Manuel e Matilde, già adolescenti, hanno intrapreso il silenzio salvifico. Devono salvarsi dall’invadenza di tizi adulti. Ginevra, che ha un mese di vita, ha capito il pericolo e si mostra nervosetta. Quanta fatica venire a questo mondo!

 

- l’operazione alla cataratta ha reso mia madre più saggia. Si è rivista piena di rughe e mi ha detto “se lo avessi saputo, mi sarei operata prima”.

 

- ho assistito, in piazza del duomo a Milano, alla scena più saramaghiana mai vissuta. Davanti ad un cinema multisala, con gente in fila, un signore abbandonato sulle scale muoveva le mani come se stesse staccando biglietti. Gli spettatori non guardavano, lui aveva gli occhi chiusi. Il cinema accomunava un’umanità di ciechi.

 

- la Maria, la mia pianta culona, è rientrata in casa. Essendo cresciuta, ha fronde che toccano le mensole. Arriverà il momento in cui mi chiederà, da buon albero, di essere piantata fuori e io, per non farla morire, dovrò convincerla a crescere in cattività. Che palle l’istinto naturale!

 

- Angela e Sergio hanno dovuto dire addio a Mirò. Quel cagnone aveva peli bianchi ed era stanco. Lascia molti ricordi e una reputazione di cane combattente. Partecipò, con Sergio, all’avanzata di Russia al fianco del generale Massena. Non poté perpetuare la sua specie perché imbranato con le cagnoline.

 

- ora che è arrivato il gran freddo, le lucertole separatiste hanno lasciato la residenza estiva. Torneranno organizzate in brigate portentose, in primavera.

Resoconto del 26set2014:

- dopo l'invasione delle lucertole in lotta, abbiamo l'onore di ospitare una coppia di volpi che, per farsi notare, sta usando il giardino come latrina. Sono combattuta tra la gioia di essere stata scelta come pulitrice di bagno pubblico e l'incazzatura mista a sgomento, del tipo "rispettosa della natura ma eccheccazzo".

- è stata un'estate così piovosa che le lumache erano stufe di uscire ogni sera. Una ha lanciato un comunicato stampa in cui chiedeva ai complottisti delle scie chimiche di smetterla di pubblicizzarle, altrimenti come si fa a riposare in mezzo a tutto 'st'umido?

- le passeggiate in montagna diventano sempre più mondane. Scrittori che le scalano mentre leggono i loro brani, musicisti che camminano suonando strumenti a corda - che a fiato vorrei vedere chi ce la fa -  poeti che declamano versi e geologi che scrutano crepacci. Ma il silenzio e la solitudine in scalata di una volta?

- c'è una faida in paese tra le due sindachesse - quella uscente e quella entrante - che se le mandano a dire a suon di consigli comunali. La politica in bocca alle donne diventa gossip, come aveva già intuito il geniale Quino.

- incontrare nuove persone diventa sempre più difficile. C'è una sorta di migrazione dalle strade, diventano sempre più deserte. Sarà la fuga di cervelli dovuta al fatto che la paura ha la meglio sulla ragione.

- andare al mare, per poi tornare, e ripartire, e ritornare. In fondo i viaggi confermano le tue scelte di vita. Una sa che parte per ritrovarsi.

- tra la Borgogna e la Normandia, abbiamo perlustrato ogni abbazia e cattedrale esistente. Davanti a quella di Rouen ho assistito alla miglior performance di ateo che si ribella: il Sergio in versione italiano sboccato che me la giura "ora mi sono rotto il ca'".

- ho una nuova nipotina che mi fa sentire vecchia. Mi sorprendo a contare gli anni che ci separano e credo che sarà spietata quando, decrepita, le chiederò di darmi un bacio.

- tornare in spiaggia è stato come riconciliare una parte di me con il mare. Anche se torbido e sporco, ci si fa pace. Malgrado i bagnanti.

- le scorribande di Nira tra i borghi dell'appennino sono come le scappatoie degli uomini di mezza età, si arrestano in odore di sesso.

- i nuovi alunni sono tutti pronti per espatriare. Madrid ha la meglio, la noche brava non soffre la crisi o - cosa che mi auguro - i giovani sono sempre più inscoscienti e scelgono le mete più rischiose.

- non so nulla del tordo. E' scomparso alla mia partenza, come il lievito madre che è morto a causa del mio nomadismo.

Resoconto del 3giu2014


La lucertola mi ha denunciato per aver violato la sua privacy. Dice che voleva querelarmi ma il ragno le ha suggerito di non impelagarsi in questioni macchinose. Ora, quando la vedo sulla panchina, non posso più fotografarla.

C'è un avvicendamento di donne bariste. All'ingresso del bar c'è un tal Roberto che avverte ogni uomo: "Dio cane, non entrare". Il Sergio è tornato triste e sconsolato.

Il mandriano scorrazza sul suo trattore più volte al giorno. Lo vedo sfrecciare a 30km/h con i capelli raccolti. Porta la camicia a quadri aperta ma, con i peli statici e la coda moscia, evito di affacciarmi. Rivoglio il mandriano aitante delle mie fantasie sessuali.

Ho ritrovato la mia madre patria dal fornaio. Non so se il pane con forma argentina sia di buon auspicio ma è quanto di più simile al grano antico io abbia trovato.

Ho portato due allieve alla soglia di un esame universitario; dico che le ho portate perché ho dovuto trascinarle allo studio come due prigioniere al patibolo. Mi sentivo in colpa per la loro ignoranza linguistica italiana. Stiamo formando ciucci patentati.

Il coro del paese è decimato. La Florinda ci racconta dei canti stonati come di opere musicali per creativi. A Pasqua c'è stata una carneficina, quattro gatti in croce con il parroco parecchio incazzato.

In una delle nostre passeggiate sul lago abbiamo seguito un sentiero tra i canneti. Sedute alla fine di un molo, due ragazze innamorate si facevano confidenze. Le loro biciclette, una appoggiata ad un albero, l'altra sul sentiero, avevano fretta di ripartire.

Ho partecipato ad un convegno che, dal titolo, mi faceva presagire un noiosissimo incontro sul bullismo. Si è rivelata una serata all'insegna della critica severa nei confronti degli adulti. I genitori sono andati via delusi.

Oggi Michele ed io suoneremo "La gatta" e, come al solito, lui sarà scontento delle imperfezioni. Quando gli dico che sbagliando si impara lui mi risponde indicando il cielo "c'è uno che non sbaglia mai". Al mio "Chi?!", lui snobbandomi "Quello lassù!". 

In uno dei tanti ponti festivi abbiamo raggiunto la famiglia sull'Appennino. Manuel ci ha portato nel tempio bolognese degli scacchi dove Bobby troneggiava. In stazione abbiamo assistito alla scena primordiale: una donna seduta a terra gridava "Blackkkkkkkk" con voce roca. L'uomo contro cui si accaniva , per tutta risposta, farfugliava parole senza senso. Immagino che la nostra specie abbia esordito così. 

Da qualche mese convivo con l'ernietta inguinale del mio compagno. È talmente simpatica che si intrufola in tutti i nostri discorsi amorosi.

Non vi ho parlato del tordo perché l'ho trovato morto in strada. La cosa mi è dispiaciuta un bel po'.

Resoconto del 3apr2014:

 

- mentre scrivo c'è il raduno delle lucertole separatiste che si stanno organizzando per espugnare il giardino. Le ho sentite blaterare sul ritorno alla terra e alla libertà; Ken Loach può andarne fiero.


- c'è un vecchietto che percorre la Valle a piedi usando la provinciale come fosse un sentiero. Quando me lo vedo sbucare in mezzo alla carreggiata smadonno, ma subito dopo mi preoccupo della sua demenza senile che mi fa rinsavire: dovremmo essere tutti a piedi sulla provinciale, che dementi!

- la mia vicina, che sta diventando un'altra sorella, passa con me le serate ancora fredde ad intrecciare fili. Stiamo inventando una storia di animali che porterà in parrocchia a far benedire. Il suo cattolicesimo che incontra il mio ateismo sta creando una sorta di sincretismo paesano.

- il piccolo Michele ha scritto un tema sul nostro incontro. Chi l'ha letto mi racconta che ne esco come una madre accogliente ma severa. E' inutile, non si sfugge allo sguardo impietoso dei marmocchi impertinenti.

- siamo stati a prendere il sole sul lago d'Iseo. Leggevamo disturbati dai passanti che chiacchieravano ad alta voce. All'ennesimo tacchettio ho preso la scusa e ho chiesto a Sergio: "mangiamo un gelato?" Le papere hanno starnazzato gioiose.

-il mio nuovo medico è rinchiuso in uno studio buio e freddo. Mi ha ricevuto con indosso una giacca di pelle nera, scucita sui polsi, e mi ha riempito di impegnative per la prevenzione. Quando gli ho chiesto informazioni sui servizi territoriali mi ha risposto "io sono il sostituto". 

- il vecchio catorcio si è fermato sulla sponda del fiume Serio, nei pressi di Vertova. Mentre tornavo seduta sul carro attrezzi ho provato il brivido di guardare le acque dall'alto e mi sono detta che se avessi avuto una barca a remi non me la sarei menata sul motore in ebollizione.

- arrivano notizie sconcertanti sul mondo politico: la lista "Pecora nera" ha montato banchetti per la raccolta firme. Ha occupato gli alpeggi abusivi e sta intimando la popolazione ovina a boicottare il consumo di erba transgenica. I militanti del "Movimento Due Stalle" stanno preparando comizi goderecci con tanto di vacche sui cubi e tori all'ingresso per il servizio d'ordine. Gli elettori della valle sembrano disinteressati all'avvicendamento faunistico.

- sono in vendita, nell'ordine: due bar, trentadue seconde case, un vecchio mulino, una stalla, uno spazzaneve, e il mandriano che lo dà via per pochi spiccioli.

-dice il tordo di salutarvi. Mi confessa che parlate lo stesso linguaggio.

Resoconto dell’11mar2014

- l’ultimo messaggio del tordo è stato decifrato: “sgancia la sbobba altrimenti scagazzo sul recinto”.

 

- il mio nuovo istruttore ha vent’anni. Quando è nato la mia ciccia era vecchia di due decenni. E’ dura fargli capire che non è facile distaccarsi da un culo grosso dopo tutto questo tempo passato insieme.

 

- per carnevale i bambini si sono vestiti da prete e il prete da Batman. Le mamme da principesse e le bambine da donne. Le maschere dimostrano che gli adulti hanno perso il senso della realtà.

 

- in giardino si discute delle quote rosa. Le lucertole femmine pretendono il tronco esposto al sole. I maschi si sono accontentati dello zerbino. Io ho provato a dire che, se occupano tutto lo spazio, non ne resta molto per la mia sdraio. Mi hanno espulsa.

 

- la fontana ha un nuovo cartello che indica “acqua non controllata”. Continuo a berla per non cadere nella trappola neoliberista del consumatore avvisato mezzo salvato.

 

- la mia nuova alunna crea disegni e me li racconta in spagnolo. L’ultimo è talmente concettuale che le ho proposto un viaggio letterario che va dal complesso Borges all’illeggibile Allende.

 

- ho assistito ad un incidente dopo due anni. Si è risolto in un paio di foto e in uno scambio di numeri di telefono. La legge della montagna esclude gli estranei all’evento.

 

 - un airone ha costruito il suo nido nei pressi del vecchio mulino. Il suo volo disteso si addice di più alle terre pianeggianti ma vederlo tra i monti mi emoziona parecchio.

 

- sto leggendo le linee guida dei percorsi educativi nelle reti sociali. Quante cazzate si inventano i ricercatori per giustificare un ammasso di sfigati che interagiscono per scopare.

 

- la mia collega scozzese mi aspetta ogni lunedì dopo la lezione. Riusciamo a comunicare fino al “come stai? bene, e tu? bene, grazie” ma ci siamo scambiate il numero di telefono. Nessuna ha ancora avuto il coraggio di chiamare per prima.

 

- il Franco, in palestra, è in cerca di una compagna di viaggio. Ha la moto e la panza.

 

- abbiamo un nuovo cane che gira in paese, Buddy. Se apre una pasticceria vi avviso.

 

Resoconto del 20feb2014:

 



- il clima monsonico ha trasformato il Serio nel fiume Gange, ora le mucche camminano spavalde perché si credono sacre. Il mandriano ha chiesto aiuto al guru del paese che va predicando con tanto di barba bianca.

- ho raggiunto due allieve alla Fiera di Milano per l'esposizione dei filati. Volevo vederle in azione quando sarebbero state assalite dagli acquirenti in lingua ispana. Nello stand sembrava di essere al salone della moda di Tokyo e gli uomini nipponici indossavano bellissime mantelle colorate.

- scendere in città è come fare un patto con la madre: "Ok, ci vado a prendere il latte ma poi mi tengo gli spiccioli". 

- Mirko viene nel pomeriggio a fare i compiti. Quando gli chiedo: "qual è il tuo sport preferito?" mi risponde che gli piace il calcio ma che preferisce le acrobazie. E' curioso di sapere per quale squadra faccia il tifo e gli dico "il boca juniors! perché sono argentina come Maradona, Messi...".
"E Papa Francesco!" conclude lui. Ecco che la lista dei capocannonieri si allunga.

- i bambini del paese vanno a messa anche al giovedì pomeriggio. Tanta devozione è sospetta anche per il santo. Infatti, il Don ha promesso due stelle a chi si recherà a messa al giovedì. Quest'estate avremo le premiazioni in oratorio con tanto di sorprese e cotillon.

- passiamo i fine settimana uggiosi a leggere. Quando ne abbiamo abbastanza io uncinetto e Sergio guarda escortforum per tenersi al passo con le tendenze del momento. Davanti al fuoco si ritrovano sempre le tradizioni.

- ho scovato in biblioteca un antico libro di canti popolari con tanto di riferimenti musicali e fonetici. Tra ninne nanne, canti rituali, serenate e stornelli, ho scovato una ballata che si nomina "Donna Lombarda", di origine ligure in quel di Ceriana - provincia di Imperia -. Racconta la storia della moglie che vuole avvelenare il marito. Quanto malvagie appaiono le donne nella musica popolare. Sarà stato un gioco di trasposizioni: desiderio/realtà. 

- l'ultimo passero che ho intravisto alla mensa di bambù permetteva che mi affacciassi senza scappare. Ho sempre timore di snaturare la natura.

- la Presolana spunta prepotente con la sua cima imbiancata. Abbiamo, nei dintorni, il livello di guardia più alto per valanghe e slavine. I montanari non se ne lamentano e tacciono rispettosi.
I turisti, invece, hanno denunciato i comuni della valle per settimana bianca compromessa.

- nell'ultimo spettacolo a Bologna sulla voce delle madri, ho osservato molte donne. Alcune tristi, la maggior parte arrabbiate. Bene per la rabbia, ma non in solitudine.

- ho aiutato la vicina a fare un cappello chic. Ora scorrazza per il paese con il suo nuovo taglio anni '30 e aspettando che Fellini la scritturi.

- il giardino è ancora assopito. Qualche germoglio fa capolino qua è là. È ora di concimare e di vangare se vogliamo un orto rigoglioso. Su, su!

- gli anziani del paese restano rintanati nei bar. Bestemmiano perché, d'inverno, le bariste indossano pantaloni. Agognano l'estate ma temono il tempo che avanza. L'istinto contro la ragione, l'eterno ritorno.

 

Resoconto del 16gen2014


  
                                           (clicca sull'immagine)


- c'è in atto una congiura familiare da parte dei ragni, si nascondono negli angoli e tessono tele fastidiose. Li ho invitati ad intrecciare il loro artigianato alla luce del sole ché, in casa, il colpo di scopa decreterà la loro fine. Sciò. 

- un nuovo scoop valligiano ci ha tenuti tutti con il fiato sospeso: di chi era il fuoristrada che abusava del box lasciato aperto? Il mio compagno, che è preveggente (o previdente, a detta sua), aveva profetizzato un'arroganza. Io, schifosamente buonista, avevo diagnosticato uno sbaglio. I rumori di paese hanno svelato l'arcano.

- le vicine mi hanno accompagnata nelle scorribande alla ricerca della lana perduta. Sara, la più matura di tutte, ha preso così a cuore il lavoro all'uncinetto che il suo silenzio di adolescente che impara mi fa ben sperare: la creatività femminile è salva!

- è col canto che abbiamo superato la noia delle festività. Tra sorelle calabresi e argentine alla vigilia e convitati bergamaschi al nuovo anno sono rimasta senza voce ma "Maledetta Primavera" cantata con Mary a squarciagola non potevo perdermela. Anche se in falsetto.

- ho iniziato l'anno con il riconoscimento del mio karma: abbasso la questione morale. La coppia che sedeva vicina al nostro tavolo, lei bellissima e seducente, lui maschio in calore, ha dato un senso alla decadenza. Siamo sinceri, bramiamo tutti lo stesso cliché.

- i valligiani sono vendicativi. Sto raccogliendo storie di faide familiari degne del più mafioso racconto dei miei avi. L'ultima ha per soggetto una vecchia signora che, per esprimere il suo dissenso, buttava acido alla porta del rivale. Ora che è stata scoperta ha pensato bene di chiedere scusa, piagnucolando come una borghese rattrappita.

- il nuovo corso di spagnolo ha come soggetti me, due dirigenti e una collaboratrice. Nel film dovremmo impersonare tre alunni e un'insegnante. In realtà, il soggetto è ben più tragico: il direttore amministrativo imparerà a dire "no podemos mantener a los obreros, la empresa se traslada en Rumania". Melodramma contemporaneo.

- a cena con i miei english colleagues: "how are you?" "Bien, gracias ¿y tú?" ".....................". Gnam.

- ho ripreso il treno per evitare la nebbia padana. Nel viaggio verso Bologna il convoglio si rompeva ad ogni stazione. Il ritardo mi ha permesso di conoscere meglio Clara con cui ho rivissuto i miei momenti di distacco - da una madre, da un amore, da una città - e l'ho sentita sorella. Ha uno sguardo molto triste che si illumina quando impugna l'obiettivo e osserva.

- Angela e Giorgina ci hanno regalato i bulbi che abbiamo piantato in giardino. Quando giochiamo, Giorgina inventa un nascondino tutto suo che ci fa divertire. È una inventrice di passatempi e, a soli tre anni, una leader autorevole. Saranno sempre i bambini ad insegnarci come gira il mondo.

- Michele continua le sue lezioni di chitarra. Gli ho fatto provare Canterina, la classica, e Isolina, l'acustica. Preferisce la prima perché è meno vecchia. Gli spiego che le chitarre sono più sonore quanto più sono datate. Non gli è piaciuto questo confronto generazionale.

- il tordo mangia con costanza alla mangiatoia di bambù. La prima donazione è stata copiosa, una borsa enorme di pane avanzato. Sembra diffidare di tanta generosità: "cosa nasconderà questo spreco di risorse?" si starà chiedendo.

- la mia sorella lontana ha passato le sue vacanze in Brasile. Quando le dico "divertiti!" mi risponde con frasi di giubilo sconnesse. Buon sangue non mente.

- ho intravisto una cicogna che ha attraversato, a volo basso, la strada sul fiume Borlezza. Inseguivo una macchina dei carabinieri che ha rallentato; gli occupanti increduli quanto me. Che meraviglia! Una gazzella che rallenta al passaggio di una cicogna è un evento straordinario, in effetti.

Resoconto del 17dic2013:



- tra me e il tordo, che è tornato a novembre inoltrato, c'è una sorta di complicità naturale: io non rompo le scatole a lui e lui non le rompe a me. 

- ho percorso la penisola in lungo e in largo. Di ritorno, a Milano, la povera vecchia scatola ha emesso un lungo fischio lamentoso. Appena il tempo di scalare che è schiattata la frizione. Ho dovuto persino ringraziare la buona stella, fai tu.

- ci sono blocchi di protesta nella Valle: le vecchiette all'angolo del cimitero che lamentano la sconcezza delle bariste, il pastore che mette le pecore di traverso per rivendicare l'alpeggio selvaggio, il sig. Beppe che attraversa la strada senza guardare per seguire la badante infuriata. Sono giorni difficili.

- sono ricomparsi alberi illuminati e uomini appesi vestiti di rosso. Dev'essere in arrivo una festività o una ricorrenza strana, mai visti tanti fronzoli inutili alle finestre.

- venerdì 13 è arrivata Santa Lucia a portare doni ai bambini del paese. È comparsa con una maschera bianca in viso. Santa Lucia terrorista mi mancava.

- il fuoco appiccato in mezzo al campetto dell'oratorio per la Santa può essere profetico. Un castello di legna alto due metri che crolla quando le fiamme bruciano la base. Ora, bisogna vedere se ad accendere il fuoco sono montanari esperti o incapaci venditori di fumo.

- sono tornata in Abruzzo e ho ritrovato il parcheggiatore dietro l'ex Tribunale a scrivere nel solito blocchetto e ad arrabbiarsi allo stesso modo di un anno fa. Era invecchiato di dieci anni, però.

- è arrivato il nuovo cane della vicina, si chiama Plutito. Passa di mano in mano e fa amicizia con tutti. Arriverà il momento in cui si urterà delle carezze e inizierà a ringhiare, finalmente.

- ho cantato a Violeta e ritrovato persone curiose. Alcune canzoni, seppur incomprensibili per la lingua sconosciuta, creano legami. Gracias a la vida que me ha dado tanto.

- siamo tornati dalla Carla, che mi seduce l'uomo, per comprare una mensola in legno di faggio. Ritrovare le venature e i nodi dei nostri alberi è come purificarsi dagli artefatti asettici della vita. Come si fa a vivere in case di plastica?

- sto insegnando l'uso dell'uncinetto ad Anna ed Orietta. Si arrendono al primo ostacolo: non riconoscono il valore delle loro mani. È difficile far capire alle donne l'eredità perduta.

- la rimpatriata con gli amici di sempre è stato il vero ritorno a casa. C'è bisogno di mantenere i legami in lontananza per permetterci di tenere il filo della nostra storia. È così anche per le migrazioni: si cercano i connazionali per non perdere le radici rimaste nella propria terra.

- le madri hanno dolori alle gambe. Iniziano ad aver bisogno del nostro braccio per camminare. In alcuni casi si mostrano orgogliose e rinunciano all'aiuto dei figli; in altri si arrendono e accettano il peso degli anni. In entrambi i casi, il tuo senso di colpa ti farà vivere momenti di merda, credimi.

- il piccolo Michele ha iniziato le lezioni di chitarra. Si distrae spesso e mi chiede cose del tipo: Perché l'altro giorno portavi il cappello viola? Perché il principe mi fa entrare in casa sua? Perché i maschi non si innamorano ed io sì? Vola via l'ora ed io imparo la lezione.

- il mandriano si è accorciato. L'ho rivisto in mezzo alle sue mucche, a grandezza naturale, e non mi è sembrato tutta 'sta bellezza. Un nano con camicia a quadri non attizza.

- i nuovi alunni imparano lo spagnolo per convenzione. È un momento in cui lo studio, in questa nostra Italia assopita, rappresenta un impegno e non una ricerca. C'è poca curiosità persino nella lettura e ci si crede informati grazie ai flash dei social network. Una massa di ignoranti saputoni.

- la nuova mangiatoia per uccellini è in canna di bambù. Si accettano donazioni per superare il lungo inverno. Non soldi ma opere di pane.

 

Resoconto del 10ott2013:

 

- sono emozionata, è tornato il tordo che si appollaia sul barbecue del vicino. È sempre più saggio: non solo torna quando emigrano gli umani vacanzieri ma sosta quando è sicuro che gli irriducibili si barrichino in casa.

- ho fatto le cure termali arrotolandomi nel fango e idromassaggiandomi di ozono. Ho detto alla fanghina che anch'io sono della zona ma ha ribadito che lei era bresciana ed io bergamasca. Chi sci 'ccis, pota!

- il mio incontro con le donne si arricchisce di una moglie insoddisfatta che ha lanciato un ultimatum, di una studentessa mancata con fidanzato ricco e di una donna di mezza età che mi racconta il suo dispiacere di vedova. Femminilità votata al maschile.

- mamma Maria e Aurelia hanno incontrato la val Camonica. Le ho portate a scoprire le incisioni rupestri del popolo Camuno e mi hanno sorpresa quando, arrampicandosi tra le rocce, mi sono parse "piedi di cerva sulle alte vette". Ma qui Dio non c'entra niente.

- è tornata l'Angelina che è svenuta davanti alla mia porta. Il viaggio la stanca e per due giorni perde la memoria. Mi avrà scambiata per una sua amica d'infanzia che deve averle rubato il fidanzato o la bambola, tanto era rabbiosa.

- quando passa il gregge mi accanisco a far foto. Ne ho un migliaio ormai e sono tutte uguali. Il pastore mi osserva sempre più convinto di avere a ché fare con una ossessivo-compulsiva e gira alla larga.

- la vicina ha ripreso la sua attività di maestra e mi racconta quello che i bambini riportano dalle loro case. L'ultima notizia riguarda gli stranieri annegati e noi allora? Come educatrice non è stata in grado di controbattere, dice. E come donna? - le chiedo.

- torna il senso d'inverno tra gli abitanti della valle. Ieri, mentre correvamo sul tapis roulant, le donne dimagranti si lamentavano della neve imminente. Ho avuto la brillante idea di dire che non vedo l'ora e, per tutta risposta, ho avuto un bleah! sprezzante. D'altronde - ho continuato imperterrita - a voi piacerebbe persino il mare d'inverno. E invece no - hanno risposto all'unisono. Resto una marittima incompresa.

- le nuove amiche mi hanno invitata ad una serata cinese sul lago. Mi è venuta nostalgia di Emy, di quando avevamo bisogno di far incontrare le nostre storie lontane da tutti. 

- le lezioni mi portano in case piene di storie di emigrazione. La mamma della nuova alunna è siciliana e mi saluta dicendomi addio. Il solito saluto definitivo degli esseri viaggianti.

- i colleghi inglesi della scuola di lingua mi scrivono hi, see u soon e be carefully. Io, per tutta risposta, gli mando papiri di Cortázar in lingua madre.

- sono tutti alla ricerca di funghi porcini ma ognuno si tiene stretto il segreto della propria mappa. Farò un corso micologico e sfiderò i maschi a chi ce l'ha più grosso.

- ho scalato il monte che porta a San Giovanni sul lago d'Iseo insieme ad Anna. Mentre salivamo, entrambe con il fiatone, abbiamo incontrato un uomo atletico con due cani liberi. Anna si era fermata ed era intenta a svuotare lo zaino: maglietta di ricambio, dolci e succhi di frutta. L'uomo ci saluta e se ne va. Uno dei cani, il cucciolo, resta a mangiare. L'atleta si arrabbia e grida al cane che se continua a mangiare lo abbandona. Cuore di mamma.

- passo i fine settimana a fare programmi di viaggio con Sergio. Prossima meta sarà l'Islanda sui passi di Bobby. Per me anche un viaggio nell'indipendenza culturale. Un grande popolo.

- la mosca che ha accompagnato la stesura di questo resoconto mi chiede di salutarvi. Sono le sue ultime volontà.

 

Resoconto del 3set2013:

- dopo la partenza dei vacanzieri c'è così tanto silenzio che, per riuscire a scrivere, ho acceso la radio e cliccato su compilation della PFM in youtube. Ho anche chiesto a Don Sergio di lanciare le campane a tutto spiano.

- come ultimo tentativo per far spopolare la Valle, le vespe hanno tentato un attacco in stile "assalto al forte Apache" ma non c'è stato verso. Son più forti i vacanzieri irriducibili, aoh.

- il giardinetto comunitario ha rallegrato la nostra estate. Il giorno dell'inaugurazione abbiamo improvvisato un "happy hour" che, fortunatamente, si è trasformato in un "felice rinfresco" tra vicini che un tempo si guardavano in cagnesco. Ora siamo pieni di ricordi sorridenti.

- abbiamo avuto molti cari per casa. L'affetto l'ha fatta da padrone, soprattutto quando sono arrivati Tito e Flavia. Dopo un anno di duro lavoro è consigliabile attorniarsi di innamorati che ti mostrino la semplicità in pochi gesti.

- abbiamo fatto una gita sul lago d'Iseo. Eravamo in ventidue tra nonni e bambini. Noi grandi, più che la via di mezzo, rappresentavamo lo spartiacque tra due gioie identiche. Dobbiamo imparare ancora molto dai nostri predecessori/successori.

- ho sperato che il mandriano si facesse vivo. Dopo aver detto a tutte le amiche quanto sia aitante, la sua assenza è parsa una mia invenzione. Questa società deve smetterla di credere solo a ciò che vede. Il mandriano esiste, ergo è.

- anche le vicine del paese si sono assentate. Questo avvicendamento vacanziero di masse di residenti che si spostano per lo stivale, a giorni stabiliti, mi fa pensare alla mia infanzia in dittatura. Ci facevano "prendere distanza", in fila, e ci trasportavano bovinamente dove volevano. Solo quando rompevamo le righe sapevamo dove eravamo finiti. È quanto accade ai moderni gitanti.

- c'è stato il torneo di scacchi dove i grandi maestri, per lo più dell'est, giocavano nervosi e accaldati. C'era una sola scacchista in mezzo a tanti maschi, ci vuole coraggio per il gioco più violento del mondo. 

- Manuel ha passato le notti insonni a studiare le aperture. Quando ha visto il video di "Fischer contro il mondo" si è talmente incarnato in Bobby che ha iniziato a guardare in cagnesco tutti quelli che si frapponevano tra lui e la scacchiera.

- nel giorno del mio compleanno sono arrivati in Valle gli affetti da ogni angolo di mondo. Una si aspetta gli auguri solo per monitorare chi c'è e chi non c'è. Ma è una cazzata consumistica. L'anniversario migliore sarà quello in cui ognuno saprà festeggiarsi da solo.

- l'assemblea delle lucertole ha sancito l'occupazione di ogni giardino esistente in paese. Rivendica la presenza millenaria in questa valle e vuole il titolo di "popolazione autoctona". Il primato della specie va alle femmine e ai maschi il diritto di caccia. Non ci resta che concedere lo spazio ad una tribù molto più avanzata di noi.

- è sopravvissuta una sola lumaca. L'ho ritratta per averne memoria quando, dopo l'olocausto che secondo Sergio è imminente, avremo nostalgia dei nostri giorni più felici.

Resoconto della Valle occupata del 6ago2013:

- sono ostaggio di vicini vacanzieri che controllano se uso bene il cancello elettrico, se rispetto la differenziata, se taglio l'erba all'ora giusta, se stendo i panni senza bagnare. Sono gli stessi che si preoccupano di far rispettare le regole disattendendo a quella più importante della convivenza che prevede partecipazione.


- arrivata in città, ho deciso di far colazione in un bar chic che sembrava deserto. All'arrivo del cappuccino sono stata attorniata da distinti signori che la barista chiamava "avvocato" "dottore" "presidente". Mi voltavo ad ogni epiteto e vedevo rigidi uomini appesi ad un unico titolo: burocrate.

- sto aiutando Sofia a recuperare un debito in spagnolo. Quando le chiedo di formare una frase con un avverbio di luogo scrive : "yo vivo cerca del centro comercial". Eppure, avrebbe potuto elencare dei posti bellissimi che le sono più vicini, se non per affinità almeno per tradizione.

- la mia istruttrice pretende che le mie braccia tornino ad essere giovani. Mi carica di pesi e mi trattiene la schiena per farmi sentire tutto il peso del bilanciere. "Sforza, su!" ed io, ubbidiente, ripenso a quando giocavo con la ciccia pendente della nonna e gliela baciavo.

- in palestra c'è un uomo muscoloso che passa il tempo a rimirarsi i bicipiti in tensione. Fa degli sforzi esagerati e, quando finisce un esercizio, butta i pesi a terra facendoci trasalire. L'ho immaginato in una situazione di disagio, che ne so, una grana al lavoro, un aereo perso, una figuraccia con la collega. Me lo vedevo lì, intento a specchiarsi e a buttar giù imprecazioni.

- l'ultima lumaca che ha deciso di rischiare la vita attraversando il giardino si è scontrata con la Maria Pia che ne ha avuto pietà. "Tanto fa una brutta fine" ha detto. Le mamme amanti della natura ormai le vedi solo negli spot.

- l'altra mattina mi ha svegliato il vocio allegro dei bambini che andavano in gita al parco acquatico. Erano in un angolo del parcheggio sorvegliati a vista dagli animatori. Dall'altra parte della strada le mamme facevano le solite raccomandazioni: mettiti davanti nell'autobus, non stare troppo al sole, stai vicino ai compagni. È l'unica professione per cui non occorre un corso, basta collegarsi con la paura primordiale e tutto viene naturale. Fortuna che i figli non ascoltino venendo colti da un vomito salutare e scottandosi impunemente.

- se decido di seguire i fatti del mondo mi scontro con argomenti stupidi. I soliti furti, le scontate aggressioni e i noiosi eventi politici. Come si fa a non capire che la voce sociale non appartiene più ai giornalisti né agli intellettuali ma a un pugno di mascalzoni che li governa? 

- a proposito di intellettuali, Anna mi racconta di un anziano del paese che, quando la vede, le dice: "Madonna se sei diventata grossa!" vietandole di fare le scalate con lui. È partito per il Passo della Presolana e tornerà a fine mese.

- c'è un milanese che si è lamentato del suono delle campane delle sette e mezza del mattino mandando una lettera di protesta alla Curia. Il parroco è stato costretto a scusarsi e a posticipare lo scampanellio alle otto. Ma solo alla domenica.

- le strade si riempiono di squadre di ciclisti che, nelle curve, tagliano la carreggiata costringendoti a frenare. In me combattono due forze: quella ambientalista del "hanno diritto ad allenarsi" e quella reazionaria del "vaffanculo, sportivi del cazzo".

- il tordo è emigrato più a nord. Quando tornerà troverà tutte le siepi potate.

Resoconto della Valle del 9lug2013:

- è in atto l'occupazione della Valle da parte di donne abbronzate con prole. Il paese si è riempito di carrelli con ogni sorta di oggetti contaminanti: tv al plasma, piscine gonfiabili, insalate in busta, tendine color cachi. I mariti tornano in pianura per lavorare tirando un sospiro di sollievo.


- il giardinetto si è riempito di animali e frutti colorati. Sono l'invenzione del piccolo Michele che mi chiede di fotografare i suoi esseri di pongo. Il suo orgoglio artigianale vale tutte le ore spese a parlare dell'utilità della pedagogia. La teoria dell'apprendimento è nulla al suo confronto.

- la mia alunna professoressa mi racconta i suoi anni di università citandomi il suo docente peruviano anarchico. L'ultima sua domanda in spagnolo è stata: ¿Cuál es la diferencia entre la cara y el culo? Le ho detto che voglio conoscere assolutamente questo uomo affascinante.

- è arrivata una nostra madre a rimettere in ordine materno le nostre vite troppo creative. La capacità delle mamme di smantellare ogni cosa è scientifica: metodo e prassi. "Il potere è di chi fa casa" ci disse una volta Felice mentre parlavamo dell'esperienza e di quelle teorie lì.

- Anna ed io abbiamo deciso di condividere la spesa per un uomo aitante che ci faccia divertire. Ne abbiamo trovato uno a 50€ ma i nostri compagni dicono di stare attente che il basso prezzo non promette bene. Per noi è una cifra esorbitante per una cena e due pirlate.

- ogni paese ha la colonna sonora dei giovani che stanno frequentando i centri estivi. Li senti ridere e vociare dalla mattina alla sera. Gli adulti si urtano di tanta allegria. Gli anziani non fanno una piega, quasi tutti sordi.

- arrivano i temporali nel pomeriggio. Qualche volta portano grandine, allora devo combattere con la pigrizia di portare la macchina in garage. Quando mi decido è troppo tardi e guardo preoccupata il parcheggio dalla finestra.

- sono tornati i cani cittadini al guinzaglio che hanno paura di abbaiare. Quando li guardi negli occhi diventano timidi e se li fotografi le loro mamme minacciano di denunciarti. Hanno portato i cani della zona nei boschi per evitare ogni contaminazione di sorta.

- gli uomini che non sono al bar spendono il loro tempo a tagliare l'erba e a mondare terreni incolti. Sembrerebbe una buona attività ma, al contrario, rivendicano il lavoro maschio cadendo nella trappola: il ruolo innesca nevrosi che al bar sfogheranno in bianchini. Un circolo vizioso.

- i bambini di città arrivano in montagna e si ammalano. Il rimedio delle madri è sempre lo stesso: antibiotici e persiane chiuse. L'aria sana rovina la salute urbana.

- la solidarietà tra donne sta producendo idee semplici. Può darsi che in un tempo breve noi si arrivi a capire che lo stare insieme è rivoluzionario. Inutile tentare di coinvolgere chi ha un modo di concepire la vita solidale come un ammasso di buonismo. Si parla di altro qui.

- le lucertole sono in letargo anticipato. È arrivata la Maria Pia che le uccide in un sol colpo.

Resoconto della Valle del 2lug2013:

- abbiamo accompagnato un grande padre che ci ha lasciato come ultima eredità la sua caparbietà. L'ultima parola è stata sua ed è stata "cazzo". La ricorderò per sempre.


- nelle traversate tra valichi e la grande piovra, Milano, ho incrociato così tante facce stanche che, guardandomi allo specchio, mi sentivo un fiore appena sbocciato. La differenza sta nella quotidianità senza sosta.

- i giovani della valle hanno iniziato a frequentare i CRE. Prima di sapere che sono i centri ricreativi estivi pensavo ad una qualche invenzione per depositarli in mancanza di mamme disponibili. Mi spiegano che, in questi centri, i bambini fanno i compiti, imparano qualche gioco e fanno escursioni. Sono seguiti da giovani volontari. Di solito le attività si svolgono negli oratori e il prete approfitta per farli pregare una volta al giorno. Ecco.

- il paese si sta preparando per la festa degli Alpini. Da quello che ho capito sono tutti eccitati perché sarà un fine settimana all'insegna di canti e balli. Gli uomini dicono che non vedono l'ora di lasciarsi andare. Le donne lo pensano ma si guardano bene dal dirlo e dal farlo.

- quando osservo Sergio che si rattrista penso ai figli che scoprono di essere adulti nel momento dell'abbandono. Lui dice che ha sempre pensato al piano di fuga ma che, in questo momento, non ne vede uno. Io penso a quale sia stato il mio e, in effetti, finora ha prodotto un culo grosso e anni di analisi. Non ha funzionato.

- non abbiamo ancora tolto il nido che, rimasto vuoto, si sta trasformando in una casa diroccata. Ha i ramoscelli sempre più secchi e il muschio è diventato di un colore marrone scuro. Il passero è emigrato, metafora di una madre che odia la terra in cui sono morti i suoi figli.

- Ana, una grande Madre, non è emigrata ma da buona combattente riposa in Plaza de Mayo. Come Cota, Marta e tutte le Madri che non si sono arrese.

- quest'estate avremo le nostre Madri a scorrazzare per casa. Ho letto che in Cina c'è una nuova legge che regolamenta la cura dei figli verso i genitori obbligandoli a prendersene cura. Pensavo fosse una pratica spontanea ma, nel mondo moderno, sembra non essere scontata.

- quando scendo in città predispongo una serie di antidoti che mi salvano: il repellente per le zanzare, la sicura dell'auto come antiscippo e la serietà, così da non sembrare un'ebete che sorride al primo che passa.

- continuo a conoscere donne che mi piacciono molto. Sembra che il mondo maschio non offra più soggetti interessanti ma credo che sia una mia predisposizione a volere un mondo "sorella". 

- l'ultima lucertola nata ha tentato di scalare il cactus ed è rimasta immobile. Credo stia ancora levandosi le spine e imprecando come un camionista con il telepass rotto. Cazzo!

Resoconto della Valle del 21giu2013:

 

- abbiamo perso il passero celerino e la covata. Ho trovato l'ovetto schiantato a terra e l'uccellino morto. La madre deve aver buttato fuori il figlio dopo aver scoperto che tutto era perduto. Il coraggio delle madri è qualcosa che va al di là della vita e della morte.

- sto ripensando, in questi giorni, al ruolo dell'accabadora che accompagna e aiuta a morire. Come in tutti i riti di passaggio la paura è legata al nuovo che deve sostituire il vecchio. L'ignoto non c'entra, è una rivoluzione che deve arrivare con forza. Come fa l'accabadora, si tratta di farla accadere prima che si provi troppo dolore.

- la vicina mi trascina in bellissime scalate montanare. Arrivate sudate e con voglia di piedi nudi su terra erbosa mi becco un tafano che mi gonfia il braccio come una zampogna. "Belladonna e Apis Mellifica per bocca e calendula in pomata" mi ha prescritto il farmacista, guardandomi come fanno i montanari con le urbane sprovvedute.

- ho vinto la tombola con gli anziani (un bellissimo cesto di frutta fresca) che mi hanno odiata perché giovane e straniera. "Viene a rubare i premi a noi questa qui?" Ho tentato di condividere il maltolto ma hanno schifato il gesto solidale. Non se la sono bevuta la mia ipocrita bontà. 

- quando chiedo alle donne del paese notizie del mandriano storcono il naso e dicono che puzza. Le donne moderne hanno perso il senso dell'olfatto primordiale e quando ricordo loro che è aroma di feromone (φέρω "portare" ὁρμή "eccitamento") tirano fuori che un buon profumo D&G aiuta.

- sto conoscendo le vicende paesane attraverso i possedimenti terrieri delle famiglie. Storie di matrimoni e separazioni dettate dai lasciti e dalle eredità. Qui più che uno storico mi ci vorrebbe un notaio. 

- inizierò le interviste partendo da un bambino e arrivando all'Angelina che sta perdendo la memoria. Mi racconta le storie di quarant'anni fa e le ripete all'infinito. I medici le dicono di contare per mantenere la lucidità, lei non li ascolta e ride quando le dico che è furba.

- siamo stati nel paese vicino a visitare i cortili. C'è una sorta di semplicismo culturale che mi affascina. Tanti giovani artisti che espongono le loro opere nei paesini di nascita è lodevole. Mi chiedo cosa ne sarebbe stato di Quinquela Martín se, invece di essere adottato da una famiglia italiana, fosse rimasto nella sua. Niente porti carichi di migranti ma campi con ricche estancias, forse.

- ho un'alunna professoressa che mi chiede continue conferme sui modi di dire in spagnolo. È combattuta tra la sua competenza linguistica e la sua mancata predisposizione alla pedagogia. Mi parla dei suoi alunni adolescenti come di esseri creati apposta per rovinarle la carriera. Quando le parlo di Freire e di Devereux dice che la scuola italiana è un'altra cosa.

- all'arrivo in città ho sentito un rumore talmente fastidioso da costringermi a riflettere. "Se la macchina gratta devo aver preso qualcosa" ho pensato. Si trattava della marmitta rotolante che mi ricordava quanta poca dimestichezza io abbia con la manutenzione dei mezzi tecnici. Ho realizzato che la vita in solitaria può portare rogne ma anche qualche bella sorpresa. Come quella di non ricevere alcuno sconto dagli uomini ma solidarietà dalle donne.

- oggi è il compleanno della mia sorella d'oltremare. Ecco la nostalgia che irrompe e si diffonde nella Valle. Dalle Alpi alle Ande.

- Ok, qui fresco, lì caldo, altrove arido. A sud, molto a sud, inizia l'inverno. Ma finiamola di fare i meteorologi da strapazzo.

Resoconto della Valle del 7giu2013:


- il nostro piccolo vicino ha scoperto il nido di passeriforme dal petto bianco che poggia sulla lampada sulla porta d'ingresso. Una gioia incontenibile mista a disagio urbano: non esco più in giardino per timore di disturbare la covata. Se le uova non si schiudono al più presto temo che passeremo l'estate al chiuso.

- per il Corpus Domini il paese ha ripreso l'antica tradizione della processione con lanterne e baldacchino dorato. Romano ha restaurato, insieme ad altri uomini del paese, l'antica struttura che porta 56 ceri. Anna mi ha proposto di partecipare portando la "lampada delle vergini". Ha detto che non c'è bisogno di far sapere al parroco che sono atea e divorziata. Il non essere più vergine sembra passare in secondo piano. La chiesa progredisce.

- il colore preponderante di questo periodo è il rosso. Non solo rose, aceri e gerani, anche ragazze con pantaloni attillati e banchi di frutta nei mercatini paesani.

- il lago di Endine soffre della vicinanza del più importante Iseo o Sebino, come ci spiegano i vicini che, per il compleanno di Sergio, hanno portato in casa il libro con lo studio geologico della Val Borlezza. Ci stiamo vivendo sopra e sappiamo pochissimo dei corsi secolari dei nostri padri, i fiumi.

- costeggio il Serio quasi ogni giorno e, all'altezza di Gandino, apro i finestrini per sentire il suono delle rapide. Riesco quasi ad isolare il traffico che, alle otto del mattino, è inopportuno in una valle alpina.

- hanno riempito la facciata del vecchio mulino di bandiere internazionali. Quando vedo quella della Germania accanto alla Grecia ricordo il discorso della Merkel e rido. Quanta poca affinità con il potere hanno le donne.

- penso spesso alle sorelle che ho disseminate nei vari territori. Le sento smarrite tra incombenze che non hanno niente a ché fare con il loro essere muliebri. Trovo innaturale tutto quel passare ore al telefono, accompagnare i figli, cucinare, stendere lenzuola, alzare sedie e pettinarsi al buio. 

- durante la settimana curo da sola questo angolo di monte. Oggi che è venerdì torneranno i proprietari di seconde case a sconvolgere il ritmo naturale dei ragni che vedranno rovinate le loro tele tessute in solitaria.

- i ragazzi del paese si preparano a popolare il centro ricreativo. Quando accompagno il figlio dei vicini a scuola mi racconta che si sente obbligato a partecipare mentre vorrebbe passare tutti i giorni dell'estate a letto. Magari qualche passeggiata in montagna quando ne ha voglia. Gli regalerei un libro e lo manderei sui pascoli a poltrire.

- ho scritto una canzone che Enza ha musicato. Dice che abbiamo fatto rivivere l'armonia di Violeta. Penso che oltre alla chitarra dovremmo far sentire il bombo e il violino di Manuel se riusciamo a schiodarlo dalla musica pop. È bello che la nostra lingua continui a sgorgare da una terra così lontana. 

- ho sorpreso il mio compagno scendendo dalla valle e accompagnandolo nei luoghi della sua giovinezza. È stato bello fargli osservare con altri occhi il padre Ticino che lo accompagnerà sempre.

- la mia nipotina ha una micro frattura al piede. Il mio nipotino ha una micro frattura al cuore. Fortuna che sono entrambi montanari, se la caveranno.

 

Resoconto della Valle del 24mag2013:

 

- più che dalla Valle scrivo dalla foresta pluviale. La lucertola si è evoluta ed ora ho un alligatore in giardino.

- sto convivendo con un gruppo di mucche che la vicina ha ingaggiato come tosaerba. C'è sempre la asociale che sta lontana dalla mandria e che si accovaccia in cima. Sembra intenta a giudicare la plebe.

- il paese si cosparge di "lenzuoli" con scritte osé per festeggiare i matrimoni. Vengono appesi sui ponti e a ridosso delle curve che portano in chiesa. In uno ho letto "lo sposo è gay"; in un altro "ti è piaciuto il trapano del dentista!" 

- una sera in pizzeria con coetanee diventa il sunto delle donne conosciute nella mia lunga vita: c'è l'artista tuttofare, la sportiva con figlio a carico e persino la razzista con borsa 1er classe.

- ci sono anche quelli che iniziano a parlare di spread e cambiano discorso quando gli citi Keynes. Sono gli stessi che parlano male della politica e poi vanno a votare "il meno peggio".

- le mucche sono diventate mie acerrime nemiche quando, per fare cento metri, hanno bloccato il traffico per mezz'ora. Ma da quando ho visto il mandriano spero in un ingorgo al giorno.

- la piantagione si è ribellata allo stallo temporale e la linfa ha avuto la meglio. Flores y Revolución.

- ci sono amici che parlano in mia assenza dell'uso improprio di parola. Succede sempre quando non segui le regole: arriva quello che ti porta lo scopino per farti pulire la cacca che è nel suo water.

- ho il nipote adolescente con cuore infranto. Lo supporto scrivendogli frasi che più inutili non si può. Che adultità inopportuna una ha delle volte!

- ho letto molti necrologi negli ultimi giorni. Sono esposti sulla strada che porta in cimitero. Ogni giorno vi sosta una signora sulla sessantina che li legge accostandosi moltissimo, non so se a causa della miopia o perché, conoscendo tutti, voglia sentire da vicino una certa intimità. 

- ci sono state le comunioni dei bambini del paese. Le mamme hanno occupato, nell'ordine: l'oratorio, il parrucchiere, la saletta del fotografo, il tabaccaio, il baretto per due chiacchiere e l'ufficio postale per il prelievo dei soldi dal libretto.

- i commenti degli uomini sono sempre quelli. I discorsi dei bambini evolvono. Sono fatti della stessa pasta degli animali, per sopravvivere devono distruggere. Grandi Bro.

- sono arrivati i ragni. Finalmente un po' di tele d'autore alla Puig.

 

Resoconto della valle dell'8mag2013:

 

- Houston, abbiamo un problema. Arriva l'estate e tornano i vacanzieri. Rispondi Houston.

- la lucertola, della famiglia delle Lacertidae, sa di essere protetta dal nostro cuore animalista. Ormai sosta sullo zerbino come fosse sulla spiaggia di Cayo Coco. Quando Sergio le si avvicina guarda scocciata e si accomoda il due pezzi.

- abbiamo visitato le fucine di Bienno ma il maglio era fermo. Siamo sempre pronti a ricordare ma facciamo fatica ad operare. Ci siamo trasformati nel popolo del "c'era una volta".

- la moglie del giardiniere mi dice di essere anche lei forestiera. "Di dove?" "Della Valgandino" e mi fa vedere il pavone che ha ingabbiato per combattere la solitudine.

- i vicini ci fanno conoscere la valle attraverso i racconti delle saghe di famiglia. Ce n'è persino una che, pur di non litigare per l'eredità, si è suicidata in massa.

- al bar incontro Mohamed che vende i libri della cooperativa interculturale. Quando gli dico che li ho tutti non mi crede. Quella che per molti è una bugia per me è una scusa per parlare delle storie che vende. Ma lui non le ha lette.

- gli alunni apprendono lo spagnolo del dialogo ma hanno bisogno di quello richiesto dal capitalismo selvaggio. I loro capi li spingono alla ricerca di vocaboli d'imposizione (tiene que, hay que) ma loro preferiscono l'uso delle frasi ipotetiche ( si+subjuntivo). "Si perdiera el trabajo me iría a vivir a Brasil" ha scritto una.

- capita che si incrocino i bambini a determinate ore del giorno. Alle 7:20 sono tutti alla fermata che attendono l'unico pullman del mattino. Alle 14:15 sono all'angolo della chiesa in attesa del maestro di motoria per andare in piscina. A volte li vedi sul sedile posteriore, dietro le loro mamme, a giocare a Temple Run. Credo di non averli mai visti correre.

- Anna mi ha regalato un bonsai con il tronco a forma di donna. È un dono talmente importante che ho deciso di farlo morire con me. Ma devo permettere a questa miniatura di diventare rigogliosa; presto avrà il culo come il mio.

- tutti vogliono partire per il mare. Vedono offerte, controllano i prezzi, spulciano calendari. Mi chiedo cosa porti le persone ad avere idee uguali e mai a fare scelte comuni.

- l'orto comunitario stenta a partire. Siamo ancora nella fase del "vediamo come fare" quando già potremmo essere lì a veder spuntare i germogli. Per il lavoro collettivo non bisogna avere fretta.

- la mia istruttrice, in palestra, mi ha dato una lezione di vita. Si truccava negli spogliatoi ed aveva indosso un vestito bellissimo, da grande serata. Erano le dieci del mattino e si era arrampicata su tacchi vertiginosi. "Stai benissimo" e lei "La verità è che sto talmente male che, per tirarmi su, ho bisogno di questa farsa". Ed è uscita sorridente.

- come sempre, quando il parterre propone spettacoli indegni, è meglio starsene da soli. Non guardo più la tv e non so nulla degli ultimi ritrovati della politica. Se la scienza dovesse scoprire qualcosa di importante verrei a saperlo dai segnali della natura. Ma speriamo che i ricercatori stiano buoni per un altro po'.

- oggi ho da piantare una decina di nomi impronunciabili. Alcuni già fioriti, altri si vedrà.

 

 

Resoconto della valle del 23apr2013:


- tutti i pollini vengono al pettine e alcune allergie sono tipiche delle persone ciniche. Starnutisci appena ti si avvicina il moscone di turno. Sciò.

- l'accanimento politico di questi giorni tra chi deve presiedere ha visto la vincita della giovanissima lucertola versus il vecchio tordo ingordo. Il giardino sembra deserto ma pullula di vita.

- abbiamo travalicato per incontrare alcune sorelle. Più che dee mi sono apparse stanche amazzoni. Una delle veterane ha detto: "dietro ogni grande donna c'è un energumeno". E meno male!

- ho detto al benzinaio che se ci fosse un Giorgio a caccia di draghi oggi, invece di un onomastico, festeggeremmo una rivoluzione. Non credo conoscesse la storia dei santi.

- le pecore che svernano hanno preso il colore del fango. Alla luce del sole, appese ai fili d'erba, mostrano la loro insopportabile coda sporca. Chi aveva in mente 'fiocco di neve' sulle alti vette si ricreda.

- si avvicina il periodo dell'aratura. Le famiglie si organizzano per condividere gli attrezzi del mestiere ma litigano sulla giornata in cui tenere i figli. I padri, al fine settimana, preferirebbero essere liberi. Le madri pure. Bambini non pervenuti.

- i colleghi di lingua inglese aumentano. La colonizzazione ha luogo ogni volta che li incontro. La resistenza ha la meglio quando, incrociandoli, li costringo a dire "hola". Bella chau.

- nei tanti viaggi in giro per la valle ho sentito la radio parlare di Indio che balla il tango in Plaza Dorrego che oggi si chiama la Placita de los Pañuelos Blancos. Ricordo quella volta che, per l'anniversario delle Madres, prima di ballare raccontò sul palco che il tango è come la rivoluzione e si fa nelle strade.

- l'orto comunitario sta per prendere piede. Siamo tutti pronti ma sembra che fare collettivo faccia paura ad alcuni. C'è il rischio che, per piantare i semi, si debba fare una votazione che esprima consenso a maggioranza. Come se la natura si occupasse delle cazzate degli esseri umani.

- i bambini sono pronti per abbellire lo spazio verde. Oltre alle tempere, alle cassette di legno e a qualche barattolo, sembra non desiderino altro. Finché la madre non si avvicina con il suo Iphone. Distrazioni progressiste.

- scoperte tre nuove cameriere in un bar del paese vicino. I mariti emigrano e le donne smadonnano ma poi si confessano. Prevista una scorribanda di maschi in calore; di contro ho proposto alle femmine inferocite un sopralluogo di palestre alla ricerca di testosterone vagante.

 

 

Resoconto della valle del 22mar2013:


- ho trovato ispirazione dal ritorno delle pecore in paese. Dopo tanto gelo, vedere degli esseri asserviti che brucano ti fa sperare in un lupo che scenda a sbranarsele. 

- noi donne iniziamo a capire, secondo me. Meno chiacchiere e più fatti. La vicina spettegola meno e fa più camminate. Io scrivo meno e ammasso di più.

- i bambini parlano della montagna come farebbe un agronomo. Sanno riconoscere ogni germoglio e parlano di animali che non ho mai visto. Peccato che gli sci club li costringano a muoversi ammassati in pulmino.

- tutti mi chiedono del pastore connazionale/universale. Parlo di un passato che nessuno vuol ricordare. Inutile citare memoria e verità. What's?

- ho ritrovato molte sorelle pronte a partorire nuove figlie. In quanto donne potremmo far nascere idee conflittuali. Finalmente.

- avrò una nipotina. Come convincere una sorella che si sente vecchia a ringiovanire? Tante stoffe colorate e la pancia all'aria, come le argentine.

- sto scrivendo con sottofondo di tosaerba dal motore antico. Un rumore infernale e un omone bergamasco a maniche corte non sono espressioni da contrastare. Spero che non abbia deciso di ripulire l'intero monte. Adieu inspiration.

- sto insegnando spagnolo a Lucia che studia inglese ed è slovacca. Mi racconta che ha scelto di studiare qui grazie a un professore di italiano che, alle superiori nel suo paese, le ha trasmesso un sogno. Ecco a cosa serve la scuola.

- in una scorribanda notturna sulle montagne intravvediamo una volpe tradita dalla coda. Come certe donne che nascondono in abiti improponibili delle code sincere. Il selvaggio è tornato di moda.

- che è primavera lo sanno tutti, inutile che lo dica. Anche gli ormoni si faranno sentire, ditelo ai vostri uomini che possono amoreggiare qua e là. Tanto ritornano.

- i vecchietti del paese si preparano alle scorribande per bar. Il Sig. Franco da Milano dice di preparare la macchina, quando arriverà mi farà assistere ai discorsi di uomini maturi: politica, carte e le tette della barista.

- mi sto allenando per il torneo estivo di scacchi. Il mio GM è il mio compagno. Non si capacita come io, ai suoi occhi così amorevole, possa trasformarmi in una scacchista così scarsa.

- nessuno mi chiede più da dove vengo. Non è merito della parlata, secondo me funziona la vecchia storia del racconto della propria vita. Non interessa a nessuno.

- vengo a sapere dall'esperto politico che non c'è ancora un governo. "E il popolo c'è?" gli chiedo. Mi risponde che è una parola obsoleta. Se è per questo, è démodé anche parlare di politica, per dire.

- alcune farfalle svolazzano nervose. È come se andassimo a Saint Tropez e trovassimo i bar senza tavolini all'aperto. I ritardi innervosiscono parecchio gli esseri migranti.

- Sento gli amici che perdono il lavoro e tornano nel proprio paese. È l'eredità che ci hanno lasciato i nostri nonni, siamo sempre pronti ad andare. Emigrantes.

- la mia istruttrice ha a cuore il mio corpo. La invidio per tanta dedizione e le chiedo se posso lasciarglielo in consegna. Mi risponde con un secco no.

- padre Sergio ha suonato le campane per tutta sera quando è stato nominato il nuovo papa. Alle dieci di sera qualcuno è corso a dirgli che, del continuare così, avrebbe avuto uno strappo.

- sabato sera: baretto montanaro, gruppo anni '70, bambini e nonni, coppie, singoli, birre e acque toniche. Come ai vecchi tempi.

 

 

Resoconto della valle dell'8feb2013:

- la rivolta degli uomini contro le mogli zelanti ha portato l'intromissione delle figlie. C'è chi vieta il padre di girare in macchina sequestrando chiavi e chi indaga per tracciare la mappa degli spostamenti. I porti sono tutti i bar con ragazze in minigonna.

- la vicina si è preoccupata ogni giorno della mia influenza tentando di convincermi all'assunzione di farmaci devastatori. Le mie tisane le sono sembrate attentati alla salute pubblica.

- davide, che fa l'imbianchino, ha proposto il montaggio di una retina per risolvere la crepa perenne del muro portante. Risolveremo il problema dell'assestamento ma non quello del tempo che non è regolato al ritmo femminile ma a quello maschile. La luna contro il sole.

- è tornata la lucertola che ha attraversato il giardino a una velocità pari ad un razzo lanciato da Israele su Gaza. Scompare senza lasciare traccia di sé. Non si può dire lo stesso dell'azione bellica.

- certi sogni, fatti in Valle, sono più reali e si trasformano in idee. Bisogna attendere che qualcuno, vicino e lontano, incontri nella mia idea i pezzi che si incastrano alla sua.

- tra mezz'ora sarò appesa ad un attrezzo a sollevare muscoli con il mio istruttore che mi ricorderà, come ogni volta, che gli ultimi miei anni sono stati vergognosi. Inutile dirgli che il sociale prevede abnegazione, non se la beve.

- ho sentito Filo che sta studiando moltissimo per un concorso. È la mamma, collega, amica che tutti vorrebbero avere. E lei si ostina a non volerlo ammettere.

- il parroco riprende le parole di Bertone e ribadisce che il popolo italiano vuole la verità. Finalmente racconteranno delle connivenze di Pio Laghi e del sequestro Orlando. Alleluja!

- il sole sta scongelando il ciclamino che stanotte ha sperimentato la sopravvivenza in Polo Nord. Il tutto senza partire dal giardinetto, che culo.

- la moglie del mugnaio, che mi vende la farina bio macinata a pietra, mi ha confessato che fa la pizza con la farina istantanea barilla. Il mugnaio ha chiesto il divorzio.

- non vi parlo del pettirosso perché abbiamo litigato. Anche i pettirossi nel loro piccolo si incazzano.

 

 

Resoconto della valle del 30gen2013:


- altri tre quintali di legna per il camino vorace. Abbiamo fatto felice la Carla che mi seduce l'uomo e incassa qualche euro utile in questo inverno rigido.

- a cena con i nuovi vicini lei mi racconta che per la promozione in prima superiore ha regalato al figlio l'account di facebook e lui ci mima barzellette spinte. La loro figlioletta mi ha battuto a calcio balilla. I giovani sono la speranza.

- le mie scorribande in palestra sono diventate vere e proprie prove di resistenza. Il mio istruttore non mi dà tregua, se mi lamento mi guarda il sedere e mi fa capire che devo pedalare. Zitta e mosca.

- ieri sono scesa in città e ho penato per il parcheggio, per il traffico, per i lavori stradali e per i divieti. Penare per una città mi sembra alquanto stupido.

- ho messo il passerotto a dieta che mi ha punita non facendosi vedere per due giorni. Il senso di colpa mi farà desistere dall'intento di salvarlo dall'obesità e vivrò l'eterno dilemma della madre ingozzatrice.

- ho conosciuto Omar che mi ha raccontato l'incontro delle donne nel deserto del Mali. Eravamo nella piazza di Clusone sotto la neve e ricordavamo il caldo delle nostre terre.

- ho un alunno belga che mi parla con orgoglio del fiammingo. Gli dico che l'essere bilingue è la condizione migliore per smontare le rigidità delle nostre lingue. Anche delle nostre culture, risponde lui.

- curiosa di sapere gli equilibri politici mi rendo conto che in Italia non esiste un Nord e un Sud ma la pratica di un voto e di un non voto. La differenza sta nella dipendenza/indipendenza che ogni cittadino è disposto a concedersi rispetto al ciarlatano di turno. A Nord come a Sud.

- i contadini stanno per abbandonare le colture agevolate. Quando citano la Coldiretti noto il fastidio tipico dei lavoratori traditi.

- stavo per cedere al fascino delle primule ma ho ripiegato per i bulbi. Interrare il futuro e veder spuntare i germogli ti illude di essere stata l'artefice di una nascita.

- torneranno la lucertola, i grilli e le formiche. E anche i turisti, purtroppo.

 

 

Resoconto della valle del 22gen2013:


- gennaio è il mese più duro per i nuovi arrivati. Come me penso che si sentano il dipendente della posta dall'accento marchigiano e il tordo che si appollaia sul barbecue dei vicini.

- i ragazzi della bottega lavorano con guanti e sciarpe. È il negozio più freddo che abbia mai visitato. Il macellaio tagliava i petti di pollo battendo i denti.

- il Gas qui non è l'ultima moda new age degli urbani alternativi. Da sempre i valligiani comprano e si scambiano la merce, e quando chiedi i prodotti bio se la ridono.

- ho iniziato le lezioni e gli alunni mi raccontano le litigate al telefono in lingua ispana. Stiamo lavorando al glossario tessile e devo imparare l'arte antica della mia bisnonna. Il suo telaio rivive.

- in strada è aumentata la presenza dei tir che, ai tornanti, ti costringono a manovre caute. Ieri un autista ne ha fatta una talmente azzardata da tranciare di netto il ramo di un pino imbiancato. Era così impegnato a imprecare che si è perso il bellissimo spettacolo della volpe affacciata.

- sto leggendo le biografie dei candidati rivoluzionari. In molte ho letto frasi comuniste storiche. Vorrei contribuire dicendo loro che "asta la vittoria" non si scrive così in spagnolo. Come minimo l'acca.

- il corso di turismo rurale si sta rivelando un bell'incontro tra caratteri diversi. I corsisti essenziali sono gli agricoltori che, come sempre, insegnano che l'apprendimento è una pratica che non ha bisogno di tanti giri di parole. Purtroppo, i formatori non sono all'altezza.

- ho dovuto mettere a dieta il pettirosso. Non più fette biscottate zuccherate ma avanzi di pane fatto in casa. Ha reagito come il gatto di mia madre, allontanandosi e lasciando tutto il mangiare in tavola.

- ho rivisto la mia vicina dopo un mese e mezzo. È alle prese con il marito malato e ha perso il lievito madre, non è riuscita a rinfrescarlo. A stare dietro gli uomini si perdono i cicli naturali.

- mi amiga Sandra mi ha chiamato per una pizza tra veterane. Ci andrò nonostante i seicento chilometri di distanza, ma non dal cuore.

- penso di avere avuto un contatto ravvicinato con un cinghiale. Può darsi che si trattasse di un cane, ma io ho percepito un'affascinante paura selvatica.

 

 

 

Resoconto dalla Valle del 10gen2013:


- la montagna ha preteso i suoi spazi. Le macchine in fila natalizia si sono spostate in massa e sono andate ad inquinare la pianura. Per evitare il ritorno dei vandali del fine settimana ci verrà in salvo una nevicata che si preannuncia quale ostacolo nella via del ritorno. Non si sa ancora se sarà una spolverata o una bufera. Spero che le flotte lombarde presagiscano una tormenta.

- il pettirosso non è l'unico commensale alla mia tavola filiale, altri uccelli hanno scoperto la mensa. Ho deciso di chiudere l'iscrizione alla lista adottiva. D'ora in poi sarò la loro dirimpettaia o, al massimo, la solita comparsa umana.

- sono le mamme valligiane a dare l'esempio: il dovere prima del piacere. Peccato che sia un proposito che va a discapito della loro maternità.

- ho iniziato un corso di turismo rurale. Mi ha incuriosito l'invito più della qualifica in sé. Imparerò i segreti reconditi della Valle.

- a scuola ho conosciuto i miei colleghi di inglese. Parliamo in lingua madre e, quando non capiamo, facciamo sì con la testa. Doris si è scusata della sua cold hand.

- mi arrivano notizie di candidati elettorali che si propongono come amici rappresentanti. Mi sfugge il senso di alcune loro considerazioni ma ho deciso di rinunciare alle battaglie dialettiche.

- Sergio mi vede pronta per il torneo di scacchi estivo. L'amore, a volte, scavalca i limiti della più evidente ignoranza.

- i disoccupati della Valle fanno timidi tentativi di protesta ma nessuno azzarda un'occupazione. Eppure ne avrebbero la forza e la caparbietà montanara.

- alla radio, oggi, ho sentito un'altra me che parlava di progetti sociali, di cooperazione, di fondi, con un linguaggio talmente tecnico da sembrare un ministro alla corte del Re. Mi sono schifata nel sentirmi parlare in formato curriculum.

- proprio in quel momento ho intravisto la volpe che si aggirava nel bosco a ridosso dei curvoni che mi portano in paese. Immagino che fosse in agguato per braccare il Pinocchio di turno. Del gatto, ormai, non si hanno più notizie. È stato addomesticato a furia di Gourmet.

 

 

 

Resoconto della valle del 27dic2012:

 


- ho assistito allo scempio degli abeti giganti. Penso fossero destinati ai centri commerciali e alle chiese, gli odierni templi natalizi.

- il mio figlio adottivo pettirosso condivide le mie fette biscottate. Ho accettato la maternità stagionale. Spero solo che le mie creature non instaurino relazioni intrise di gelosia.

- ho tenuto le famiglie per alcune ore sporadiche. Il segreto sta nell'amarle da lontano. Funziona anche con i conoscenti. Con gli amici intimi la storia è diversa, ci si sente lontano dai pasti.

- ho fatto fatica a muovermi tra le valli avvolte dalla nebbia. Non sopporto che la pianura prenda il sopravvento; che arrivi presto la neve a spazzar via i turisti umidicci.

- le vicine hanno portato la frenesia festaiola nel borgo. I bambini sono stati premiati da Santa Lucia, da Santa Claus e si aspettano che i santi zii e nonni si trasformino in Re Magi. Dura l'attimo dello scarto, un attimo dopo sono lì a consumare il desiderio di qualcosa che non li appagherà mai.

- gli urbani hanno rimandato gli acquisti e sono in attesa frenetica dei saldi, bramano le hugg e aspirano all'iPad. Il risparmio sarà utile all'arrotondamento del mutuo.

- i viaggi oltremare sono diventati un sogno irraggiungibile. Chi sognava Santo Domingo oggi si accontenta di un pranzo di pesce al lago con buono Groupon.

- in questo momento il cane appenninico mi guarda dal balcone. Fortuna sua vuole che nessun fuoco turberà la sua guardia.

 

 

Resoconto della valle del 5dic2012:

 



- la prima neve mette d'accordo tutti i valligiani che si sono preparati per la stagione fredda posizionando gli spazzaneve in punti strategici. Ne ho trovato uno in vendita, potrebbe essere un buon lavoro, avrei l'estate libera.

- ieri, che nevischiava, un tordo si è appollaiato sul barbecue del vicino. Era strano vederlo esposto all'intemperie, avrebbe potuto rifugiarsi sotto la tettoia. Ho tentato di attirarlo ma non si è fidato.

- riflettevo mentre camminavo in città, l'altro giorno, che i riflessivi in spagnolo rendono il pathos per cui ci canzonano: morirse, ad esempio, è una forma di partecipare alla propria fine. Sa di melodramma ma è un'altra percezione, in effetti.

- gli anziani del paese si sono coalizzati contro le proprie compagne e hanno deciso di non rendere più conto delle loro uscite notturne. Passano la giornata al bar a fare la classifica delle tette più belle.

- i militanti del paese hanno una scala di priorità: per prima la lotta contro l'abbattimento del rifugio, poi viene il restauro della cappella e, infine, il diritto all'assistenza domiciliare. Non usano banchetti ma hanno un comitato che minaccia rappresaglie.

- stanno suonando le campane del mezzogiorno. Mi rendo conto che in montagna non è l'orologio a scandire il tempo.

- ho rivisto in strada il bambino che segnava i passi del nonno. Questa volta era con il padre che parlava al telefono mentre il figlioletto rimaneva indietro.

- i ciclamini stanno soffrendo il gelo. I cactus abruzzesi sono al riparo sulla mensola vicino al camino.

- la politica, in questi giorni, si è occupata dello smantellamento della comunità montana. I dipendenti sono stati dislocati negli enti comunali della zona. C'è una tristezza di fondo in chi ne parla.

- mi hanno proposto di insegnare lo spagnolo agli operai di un cotonificio. Ho accettato ben volentieri.

- l'orso che arrivava dalla Slovenia è in letargo. Lo rivedremo in primavera.

 

 

Resoconto della valle del 30nov2012 (travalicando):



- ho incontrato il selvatico nei pressi di Granaglione. Due cerbiatti salvi per miracolo, una coppia di cinghiali con prole e l'oste che, tra una portata e l'altra, seduceva mio cognato intento a gustare un succulento piatto di tagliatelle all'ortica.

- quando muore un anziano in paese tutti cercano di coinvolgerti. La vicina ha tentato di spacciarlo per il marito della sarta di famiglia, ma abbiamo scoperto, non a fatica, che i nomi non coincidono. Ormai sono coinvolta e andrò a passeggiare nei pressi del cimitero.

- tutti hanno notato la mia assenza nel borgo. Può essere di buon auspicio per la mia necessità d'integrazione, di malaugurio per la mia voglia di isolamento. Anche qui, come in città, è questione di equilibri.

- mi arrivano segnali dalle persone care: un matrimonio, delle feste, alcuni problemi. Il distacco aiuta la sincerità. Di alcune situazioni non mi frega proprio niente.

- con il freddo mia figlia lucertola è scomparsa. Sono in apprensione e il tronco vuoto mi trasforma in madre incollata alla finestra.

- l'orto aromatico ha scelto di trattenere le erbe più forti. La maggiorana la fa da padrone. Addio al basilico.

- nel viaggio di ritorno ho dato un passaggio a Franklina. È costretta, ogni giorno, a camminare chilometri perché hanno eliminato la corriera che la porta al lavoro. Un po' timida mi ha lasciato un profumo di pane speziato.

- il pastore ha preso possesso del campo che costeggia la statale. Lo ha recintato e ha stabilito una roulotte al bordo del sentiero. Gli è venuta voglia di vita sedentaria. Del mandriano non si hanno più notizie.

- il parroco mi insegue ma io non parlo con gli sconosciuti.

Resoconto del 21nov2012:


- sugli Appennini il mio collo mostra la sua storia, cervicale che nasce ai bordi del Río de la Plata e muore nella valle del Reno. Una notte insonne.

- un cervo maschio adulto si è intromesso tra la mia macchina e quella di mia sorella che seguiva il mio tragitto curvilineo a due metri. La prontezza di Enza la montanara ha salvato me, lei e Manuel da un tragico scontro. Il mio sguardo cittadino non si è accorto della natura che rivendica i suoi percorsi.

- ieri è stata la giornata internazionale del bambino, oggi quella dell'albero, domani facciamo che è quella dell'ignavia ché così non devo sorbirmi tutte quelle mail e messaggi sociali di gente che dal proprio salotto lancia moniti all'umanità.

- questa notte la Mati ha fatto la guerra con i suoi mostri. Il guaio è che li ha incarnati con le mie gambe e i suoi gomiti erano lame affilate. Altra notte insonne.

- nei pressi di Sambuca la valle è perennemente avvolta nella nebbia che sale dalla diga. Sotto la pioggia, di sera, fa lo stesso effetto della lettura dei Misteri di Parigi in piena notte.

- il borgo di Luminasio domina due valli. La sua posizione in cima ai due costoni dev'essere stata di aiuto ai partigiani che fuggivano da Marzabotto. Quelli scampati all'eccidio.

- un cane e un gatto in casa potrebbero essere un problema. Non nel caso della mia famiglia che, forgiando due bestie casalinghe, si ritrova a coccolare Nira e Mozart che fingono di non conoscersi. Misteri della zoologia moderna.

- ho nostalgia della mia valle alpina. Sento che i cinghiali mi stanno aspettando.

 

(immagine tratta da https://it.123rf.com/photo_2801495_sorge-dalla-nebbia-l-39-acqua-della-diga-toonumbar.html)

Resoconto dalla valle del 7nov2012:

 

- giornata calda sul fronte politico, il pastore ha occupato il manto erboso all'ingresso del paese che oggi era stato destinato al mandriano. I campanacci hanno svegliato i valligiani che facevano la siesta, pastore e mandriano si sono scatenati in epiteti incomprensibili e bovini e ovini hanno continuato a brucare. È intervenuto il parroco, la sindachessa ha mandato a dire che era impegnata.


- ogni ora, oggi, è stata scandita dai risultati elettorali d'oltreoceano. Ho seguito tutti i dibattiti, radio compresa, e letto giornali e rubriche. La migliore dichiarazione è stata quella del Prof. Renato Brunetta al microfono della Sig.ra Barbara Palombelli su Radio2: "Io, da vecchio socialista, tenevo per Obama, e abbiamo vinto". Non c'è limite al peggio.

- due curve prima di ascoltare il Prof. Renato Brunetta ho incrociato un fagiano che passeggiava sulla carreggiata incerto se attraversare la strada. Lo prendo per un avvertimento a quanto avrei ascoltato pochi minuti dopo.

- nessun giornalista, dopo dodici ore dall'acclamazione del vincitore statunitense, ha fatto cenno ai dati di astensionismo che rendono Obama il presidente voluto da una percentuale che, secondo qualche dato che trapela qua e là, si attesterebbe intorno al 18% della popolazione, su un totale di votanti conteggiato in un 37%. Come per le elezioni in Venezuela e per le regionali in Sicilia nessuno dichiara che a vincere sono stati i non votanti.

- tutte queste proiezioni mi hanno permesso una riflessione leggera sugli uomini e sulle donne inneggianti alla democrazia: conta solo l'indifferenza, diavolo di un Cioran! (con il contributo disinteressato del Sergio)

- ho adottato la lucertola che ha scelto il tronco del giardino quale sedia a sdraio. Non credo che mi veda come madre ma, quando mi osserva da distanza ravvicinata, non scappa più. Certe genitrici non possono vantare altrettanta tolleranza dai propri figli.

- ieri sera ho sentito nostalgia della costa, ma è stato un attimo infinitesimale. È bastato rileggere di certe lotte per riavermi.

- i cinghiali mi evitano. Me lo sento.

Resoconto del 26ott2012:

 

- al cinema dell'oratorio hanno proiettato Il pescatore di sogni che non mi è piaciuto. Tutta la metafora dei salmoni che risalgono la corrente nello Yemen sa di retorica occidentale. Ogni tanto una battuta buonista come siamo abituati a leggerne sui quotidiani moralisti di destra e di sinistra.


- il lievito madre rinvigorisce sempre più. La massa è nel forno che prende volume per altre due ore. Se raddoppierà avremo il pane pronto per le tre, l'ora in cui Mari e Angelina verranno a raccontarmi i pettegolezzi del borgo.


- ho incrociato il parroco che mi ha salutato. Forse andava a fare la spesa ma era senza carrello; può darsi che andasse a benedire il bancone dei salumi o a concordare un lascito per la festa di Ognissanti. Aveva un'aria allegra, comunque.


- vado in palestra nell'ora delle casalinghe con figli in età scolastica. Intorno a mezzogiorno accelerano gli esercizi agli attrezzi e fanno una doccia lampo. Almeno non sono a casa a spappolarsi il cervello con la trilogia delle sfumature sadomaso per casalinghe frustrate, come dice la mia libraia preferita Antonella.


- si torna a parlare di scrivani e scribacchini. Ho smesso da tempo di leggere blog e forum sull'argomento ma l'urgenza di far parlare l'intellettuale che non c'è mi assale. Potrebbe tornare.


- sto seguendo assiduamente i discorsi delle donne che fanno politica, anche Le straniere impegnate in campagne elettorali di altri continenti. Linguaggi totalmente differenti, segno che il pensiero femminile non segue l'istinto matriarcale. Per chi tende a confondersi: nulla a ché vedere con lo spirito materno.


- i ciclamini cercano il posto ideale e io inseguo la scia di sole che, nel nostro giardinetto, fa un percorso strano. Va da nord a sud. E' probabile che io abbia confuso i punti cardinali e creda di aver invertito la rotta. Come quei fottuti salmoni del palloso film di ieri sera.

 

(immagine tratta dal film "Salmon fishing in the Yemen")

Resoconto del 24ott2012:


- il vicino ha incrociato una famiglia di cinghiali e ha distrutto la jeep. La vicina propone di aspettare i cinghiali che scendono verso il ruscello alla sera e assalirli con il kalashnikov. Ci ho messo parecchio a spiegarle perché è una cattiva idea.

- ieri mattina ho visto la scena più bella della mia vita: un nipotino che scandiva e segnava il passo del nonno. Due km e mezzo all'ora. Certi nonni dovrebbero diventare assessori alla gioventù.

- i campanacci si sentono quando il vento soffia da nord-ovest. Non importa quanto lontane siano le mucche, ci pensa Eolo ad accorciare le distanze.

- i valligiani non si preoccupano del maltempo. Sono parecchio preoccupati, invece, della crisi e della perdita del posto di lavoro. Gli uomini pensano di emigrare, ancora una volta. Le donne tirano avanti con figli che non vedi mai in giro.

- il tasso alcolemico dei giovani è molto alto, ma è una constatazione che potremmo fare anche nei confronti dei giovani in città. Sembra che il desiderio di svago si confonda con la necessità di sballo. Qui come in ogni altra parte del mondo capitalista.

- le donne della valle si curano molto e sono molto attive. Camminano parecchio, vanno dal parrucchiere, partecipano alle attività sociali dell'oratorio. Quando le incroci ti dicono: ci vediamo ma ci organizziamo per non intralciarci. Sono donne parecchio indaffarate. Le straniere come me le riconosci dall'aspetto non griffato e dalla mancanza di dio nei discorsi.

- i cani se la passano bene. Sono liberi e passeggiano per il paese senza padroni. Quando incrociano i cani milanesi al guinzaglio li annusano con pietà. E quelli abbaiano.